ANALFABETI DEL SENTIMENTO

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Un mucchio di analfabeti del sentimento
dicono di ascoltare ma si mettono controvento
fingono di essere amichevoli
ma i loro modi, per lo più, sono stucchevoli

ti chiedono di parlare ma è come stare in silenzio
i loro sguardi ti sfiorano passandoti accanto
non ce n'è uno che voglia sapere davvero
se quello che dici lo stai provando sul serio

ti sono di fianco ma non li definisci vicini
ti accompagnano ma non puoi considerarli amici
se l'unica ragione per loro è fare presenza
allora preferesti godere della loro assenza

Ma se io non posso condividere il mio sentire,
devo essere spettatore del suo manifestarsi?
Esperire qualcosa e non poterlo compartire
accompagna ad un passo dal disperarsi

qualche volta lo faccio per difesa
anche io provo a fingermi analfabeta
ma riesco poco a tenere il distacco
perché avverto, anche, con il senso del tatto

sono attento a percepire le delusioni
anche se non son capace di fornire soluzioni
non banalizzo tutto dicendo:
vedrai fra poco avrai scordato tutto quanto

ogni sensazione diventa ferita per chi si commuove
si sovrappone alle resto delle sofferenze, non si sposta altrove
Eppure qualcuno esiste, con un filo di empatia
che per capirti prova a fare un passo, in sintonia

i muri recano grandi scritte visibili da fuori
che però non trascinano con loro dentro,
noi invece mostriamo pochi segni esterni
rispetto a quelli trascritti al nostro interno

di Marco Bonvi

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