Inettitudine diffusa
Ho conosciuto nella mia vita una infinità di persone incapaci. L'inettitudine portata con fierezza e talvolta coltivata perché potesse essere qualcosa di cui vantarsi.
Il mondo è pieno di millantatori, di chi non dice a sé stesso né tanto meno ad altri di non valere niente.
Il problema è che arrivano al punto in cui si accontentano di essere così, non fanno nulla per uscire da questa condizione e finiscono per alimentare questa posizione fino a non accorgersi più del castello di carta in cui vivono.
Il mondo è pieno di millantatori, di chi non dice a sé stesso né tanto meno ad altri di non valere niente.
Il problema è che arrivano al punto in cui si accontentano di essere così, non fanno nulla per uscire da questa condizione e finiscono per alimentare questa posizione fino a non accorgersi più del castello di carta in cui vivono.
Cominciano da piccoli, caricati di buone parole e di incoraggiamento per passare a sentirsi lodati per non aver fatto nulla, difesi per aver fatto poco o perché la maestra ce l'ha con loro fino a sguazzare nel non-sense quando non capiscono neanche cosa si chiede loro per stare al mondo.
Da adolescenti criticano i propri compagni per aver scelto di essere brutti, sovrappeso e brufolosi oltre che interessati alla conoscenza del mondo. Loro già sanno tutto e sono carichi di certezze in un momento in cui c'è chi pensa, in solitudine, al senso stesso della vita.
Loro sanno perché sono al mondo, il fine ultimo della loro magnifica esistenza e deridono l'altrui incertezza.
Loro sanno perché sono al mondo, il fine ultimo della loro magnifica esistenza e deridono l'altrui incertezza.
Li senti, ormai grandi, avere una opinione superficiale in merito a qualsiasi accadimento, a sapere tutto di qualsiasi argomento e, non da ultimo, dispensare ogni volta un buon consiglio.
Mai li sentirai dire non lo so o non sono informato su un fatto.
È un susseguirsi di 'conosco uno che', 'c' è un amico mio che'...
Sono fantastici allenatori di calcio che per un soffio hanno mancato di vincere il torneo, ma sono anche ottimi elettricisti che se solo avessero tempo ti rifarebbero casa come si deve,
ora non guidano più una moto ma avevano un feeling da centauro con quel dueruote che neanche immaginate, conoscono persone che ti avrebbero risolto qualsiasi problema se solo ti fossi rivolto a loro in tempo e invece non gli hai dato modo di risolvere la questione come si deve.
Mai li sentirai dire non lo so o non sono informato su un fatto.
È un susseguirsi di 'conosco uno che', 'c' è un amico mio che'...
Sono fantastici allenatori di calcio che per un soffio hanno mancato di vincere il torneo, ma sono anche ottimi elettricisti che se solo avessero tempo ti rifarebbero casa come si deve,
ora non guidano più una moto ma avevano un feeling da centauro con quel dueruote che neanche immaginate, conoscono persone che ti avrebbero risolto qualsiasi problema se solo ti fossi rivolto a loro in tempo e invece non gli hai dato modo di risolvere la questione come si deve.
Mancati supereroi sorvolano la notte le nostre città fermandosi talvolta ad un bar solo per raccontare le proprie gesta ad un nutrito gruppo di frequentatori che nulla di meglio avevano da fare se non fermarsi ad ascoltare.
Con quanta sicumera affrontano una discussione sentendo solo il riecheggiare della propria voce mentre sovrastano l'espressione altrui.
Portano verità in tasca da dispensare alla bisogna come molliche ai piccioni in piazza.
E i loro interlocutori non possono far altro che riempirsi la pancia del pane così dispensato e sentirsi appagati per un po', almeno fino al successivo incontro.
Mai un dubbio li coglie, mai una perplessità che li induca a chiedere.
Hanno invece molte sentenze nella loro borsa, catalogate e ordinate per poter essere impugnate al momento giusto. Non sanno quando potranno usarle ma dovete essere sicuri che la tireranno fuori quando serve.
Portano verità in tasca da dispensare alla bisogna come molliche ai piccioni in piazza.
E i loro interlocutori non possono far altro che riempirsi la pancia del pane così dispensato e sentirsi appagati per un po', almeno fino al successivo incontro.
Mai un dubbio li coglie, mai una perplessità che li induca a chiedere.
Hanno invece molte sentenze nella loro borsa, catalogate e ordinate per poter essere impugnate al momento giusto. Non sanno quando potranno usarle ma dovete essere sicuri che la tireranno fuori quando serve.
E poi conoscono almeno una persona che risponda alla casistica di un determinato argomento di cui si discute.
Qualcuno di loro ha addirittura la fortuna di gestire una attività o un gruppo di persone, non perché sappiano cosa fare ma perché la loro mediocrità è apprezzata in quanto conforme allo standard di passacarte ed esecutori senza discussione.
Se costretti a gestire qualcuno dotato di pensiero autonomo si chiudono a riccio pensando di essere attaccati e allora esercitano tutto il loro potere in maniera becera e stolta.
Pensano che la posizione equivalga alla ragione, non ascoltano e non accettano nulla che non giri nella loro vuota testolina autoreferenziale.
E la loro sicurezza di aver capito tutto e di non dover imparare nulla li induce alla cattiveria indotta da condizione di presunta superiorità.
Pensano che la posizione equivalga alla ragione, non ascoltano e non accettano nulla che non giri nella loro vuota testolina autoreferenziale.
E la loro sicurezza di aver capito tutto e di non dover imparare nulla li induce alla cattiveria indotta da condizione di presunta superiorità.
Troppi ne ho conosciuti al bar e sul luogo di lavoro e troppi ancora ne dovrò sopportare di inetti senza niente da dire ma con molta voglia di parlare.
by Marcobonvi
by Marcobonvi
Commenti